Esiste la possibilità di introduzione e diffusione del PRRSV attraverso la carne di maiale? I lavoratori agricoli dovrebbero evitare di toccare o portare carne di maiale nell’allevamento per prevenire la PRRS?
Il rischio di diffusione del PRRSV attraverso la carne di maiale non può essere escluso al 100%; tuttavia, la probabilità è molto bassa.
In primo luogo, sarebbe necessaria una quantità relativamente elevata di virus per infettare un maiale con PRRSV per via orale (1 x 105.3 TCID50) rispetto all’esposizione parenterale (≤20 particelle possono provocare un’infezione). Inoltre, la probabilità di infezione acuta con la presenza di elevate quantità di virus replicante è piuttosto bassa nei suini in età da macello rispetto ai suinetti più giovani. Tuttavia, alcuni suini potrebbero portare il PRRSV nei macelli.
Le cellule bersaglio per la replicazione del PRRSV sono cellule del lignaggio monocitico, principalmente macrofagi completamente differenziati, mentre le cellule muscolari non sono suscettibili al virus. Pertanto, il virus residente che potrebbe essere presente nella carne di maiale deriva principalmente da sangue infetto residuo non da miociti infetti.
Pertanto, nella carne di maiale si possono rilevare livelli di virus piuttosto bassi. La probabilità di sopravvivenza del virus dipenderà fortemente dal valore del pH (mentre il virus è stabile a pH 6,5 – 7,5, perderà rapidamente la capacità infettante al di fuori di questo intervallo) e dalla temperatura (il PRRSV è stabile per diversi giorni o settimane a 4°C o – 20°C).
Diversi studi, la maggior parte eseguiti nei primi anni della ricerca sul PRRSV a metà degli anni ’90, hanno indagato la sopravvivenza del PRRSV nella carne di suino/tessuti muscolari; in conclusione, hanno scoperto che il PRRSV potrebbe occasionalmente essere isolato da un basso numero di campioni di carne di suini infetti sperimentalmente subito dopo l’infezione (meno di 14 giorni dopo l’infezione).
La maggior parte degli esperimenti che studiano la potenziale trasmissione del PRRSV ai suini attraverso la carne di maiale non hanno mostrato l’infezione. Tuttavia, uno studio ha dimostrato che il PRRSV potrebbe essere infettivo per via orale somministrando carne ottenuta da suini infetti di recente a suini che sono stati tenuti a digiuno per due giorni.
In conclusione, la ricerca ha dimostrato che teoricamente e in condizioni sperimentali potrebbe essere possibile infettare i suini con il PRRSV attraverso la carne di maiale; tuttavia, considerando la probabilità di infezione acuta e il titolo virale presente nei suini da macello, la probabilità di introduzione del PRRSV negli allevamenti suinicoli attraverso la carne di maiale è estremamente bassa.
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University of Veterinary Medicine, Vienna