Non sempre è possibile osservare sintomi clinici chiari della PRRS. Sempre più spesso, negli allevamenti dove l’infezione è endemica, la malattia influenza i parametri produttivi e la sua diagnosi può essere effettuata sulla base di un’analisi dettagliata di questi. Se non si è a conoscenza di dati precisi o le perdite non sono evidenti, è bene valutare la circolazione del virus, mediante metodi sierologici (ELISA) o PCR.
Se il PRRSV inizia a circolare prima dello svezzamento o poco dopo, è indicativo di una mandria riproduttiva non stabile. Ciò significa che c’è trasmissione verticale da scrofe a suinetti. Anche se le perdite in termini di riproduzione sono minime (potrebbero essere interessate solo le scrofette), il prezzo viene pagato nei suinetti. Non necessariamente direttamente duvuto al PRRSV, ma più spesso a causa di infezioni multifattoriali, dato che il PRRSV modula il sistema immunitario. Si consiglia vivamente di vaccinare le scrofette da rimonta in quarantena e la mandria riproduttiva, al fine di eliminare la trasmissione verticale e incrementare l’immunità materna nei suinetti. Se il virus inizia a circolare successivamente durante lo svezzamento, potrebbe essere presa in considerazione la vaccinazione dei suinetti.
È necessario tenere presente che l’immunità contro il PRRSV è lenta a svilupparsi. I suinetti devono essere vaccinati almeno 4 settimane prima della presunta insorgenza dell’infezione. L’efficacia del vaccino vivo modificato nei suinetti può essere compromessa dagli anticorpi materni. Il virus contenuto in tale vaccino deve essere in grado di replicarsi efficacemente in vivo. Livelli elevati di anticorpi materni possono neutralizzare il virus del vaccino prima che sia in grado di stimolare correttamente il sistema immunitario di un suinetto.
Esistono diverse pratiche di gestione che potrebbero essere applicate in aggiunta o in alternativa al programma di vaccinazione per interrompere la catena di infezione nella mandria. Quale sia la soluzione più indicata per la situazione di un determinato allevamento è una questione da valutare caso per caso, considerando tutti i possibili limiti riguardanti l’attuazione delle modifiche alla gestione, e il loro costo. Quindi, lo stato di sieropositività di un allevamento è troppo aspecifico per poter decidere a favore o contro la vaccinazione.
È necessario avere informazioni sul serbatoio virale sulla base di analisi ELISA o PCR dettagliate e poi si potrà pianificare l’azione appropriata contro di essa. Se il controllo o l’eliminazione del PRRSV in un allevamento endemicamente infetto potrà indurre un miglioramento significativo dei parametri di produzione dipende da molti fattori, non solo dal PRRSV.
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Warsaw University of Life Sciences – Poland